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bloccare il bloccacorde


attrezzi e materiali
- spessore sottile di materiale rigido (foglio ottone, plastica, cartoncino ecc)
- forbici, cutter o taglierino


uno dei primi e più grandi colpevoli della scarsa stabilità di accordatura di un ponte tremolo è il bloccacorde. nel caso di un capotasto normale, non bloccante su chitarre con ponti Fender o Wilkinson, meccaniche bloccanti ecc, solitamente la causa può essere data dal fatto che i solchi (del capotasto) non sono abbastanza larghi e "pinzano"le corde, impedendogli di scorrere avanti e indietro, quindi di tornare al punto zero dopo un bending o un colpo di leva. in questo caso è meglio consultare un buon liutaio. nel caso invece di un bloccacorde tipo Floyd Rose possiamo soltanto assicurarci che esso sia ben saldo in sede, perché capita non poche volte che esso, nonostante sia bloccato da due viti al manico, si muova in sede con l'uso della leva (la leva muove le corde avanti e indietro, ed esse si trascinano con sè il bloccacorde). un bloccacorde che si muove insieme alle corde manderà all'aria l'accordatura. ci sarà capitato di notare che dopo un divebomb il pitch rimane più alto, e non poco, ma se diamo un colpo di leva in pull-up l'accordatura torna al pitch esatto. questo è il tipico caso in cui il capotasto si muove, impercettibilmente, insieme alle corde. ovvero, in divebomb, le corde vengono rilasciate e si "spostano" verso la paletta, così pure il bloccacorde perché esso è fissato alle corde tramite i dadi. inoltre, la porzione di corda sulla paletta rimane tirata quando usiamo la leva, al contrario della porzione di corda sul manico, e di conseguenza si tira il bloccacorde verso di sè. e fin qui si potrebbe anche accettare, se non fosse che, rilasciando la leva, le molle non hanno forza sufficiente per riportare le corde, quindi il bloccacorde, nella posizione originaria. solamente dando un colpetto di leva in pull-up il bloccacorde torna in sede, ecco perché l'accordatura torna in pitch. è esattamente come il tiro alla fune: se nel punto centrale della fune attacchiamo un paletto sospeso, questo si sposterà a seconda di quale delle due squadre tira di più. se invece il paletto lo fissiamo a terra e cementiamo il tutto, possiamo stare sicuri che che esso non si muoverà. noi dobbiamo fare esattamente questo, cioè bloccare il bloccacorde. per fare ciò spesso basta semplicemente stringere bene le due viti di fissaggio, che siano dal retro o da davanti (solitamente le più problematiche sono quelle montate dal retro). non stringiamo troppo, altrimenti non solo rischiamo di spanare le viti, ma addirittura le filettature sul capotasto stesso, e questo ci verrà a costare parecchio.

tuttavia, però, altre volte stringere le viti non risolve il problema. spesso, anzi, spessissimo, il vero colpevole è una piccolissima intercapedine tra capotasto e tastiera, a volte neanche visibile a occhio nudo. guardiamo il capotasto di lato, da vicino, con una fonte di luce dietro di esso (manico visto di profilo e posto tra il nostro occhio e la luce): probabilmente vedremo che tra il capotasto e la fine della tastiera vi è una sottilissima fessura.


l'intercapedine, se presente, sarà pressochè impossibile
da intercettare senza l'ausilio di una fonte luminosa
posta sullo sfondo.



a volte questa fessura non si vede perché non è dritta, in linea con capotasto e tastiera, ma è presente soltanto in uno dei due lati, dai bassi o dagli alti, non facendo passare la luce dove invece la fessura non c'è. con l'aiuto della luce retrostante potremmo riuscire a vederla comunque. un altro aiuto per vedere la fessura è l'uso della leva, ovvero: mentre osserviamo la giunzione tra tastiera e bloccacorde con la luce dietro, allungando il braccio facciamo un divebomb con la leva: molto probabilmente, grazie alla luce retrostante, vedremo il bloccacorde spostarsi e staccarsi dalla tastiera, facendo passare la luce. questa è la causa principale dei problemi di tenuta di accordatura della nostra chitarra. ma c'è anche un altro trucchetto per intercettare un bloccacorde "semovente", e qui non dovremo guardare ma soltanto ascoltare bene, ovvero: col plettro pizzichiamo le porzioni di corde aldilà del bloccacorde, mentre con l'altra mano facciamo dei divebomb con la leva:

se i vari "plin" emessi dalle corde scendono di pitch (cioè vanno in divebomb, per così dire, e tornano al pitch rilasciando la leva) allora abbiamo scovato il colpevole, perché se il bloccacorde non si muovesse, le corde aldilà di esso non scenderebbero col pitch. il rimedio è concettualmente semplice: riempire l'intercapedine. nella pratica è altrettanto semplice, basta munirsi di uno spessore sottilissimo di qualche materiale rigido. io uso sempre fogli di ottone nella misura più sottile, facilmente reperibile in ferramenta, ma possono essere usati anche altri metalli, o plastica, schede telefoniche, cartoncino, ecc. vediamo in dettaglio:


1
prendiamo il materiale che useremo come spessore, e tagliamone un rettangolo largo non più della larghezza del manico, anzi, possibilmente meno, e alto non più dell'altezza della tastiera, si intende il lato della tastiera che guarda la paletta. praticamente lo spessore non deve fuoriuscire dalla fessura in cui andrà infilato. ovviamente, se il materiale è molto molto sottile e necessita di più strati per raggiungere lo spessore adatto, tagliamone un rettangolo lungo qualche centimetro, e sempre largo non più della larghezza del manico. il lato lungo verrà poi piegato e ripiegato su sè stesso e tra una piega e l'altra dovrà essere ben schiacciato con una pinza.


è molto importante che le dimensioni dello spessore non eccedano quelle dello spazio che esso dovrà riempire, altrimenti ci ritroveremo con spigoli taglienti che avranno il piacere di pungere e infastidire la nostra mano ogniqualvolta essa capiti in zona.


2
senza nè svitare nè togliere i dadi del bloccacorde, svitiamo le viti di fissaggio del bloccacorde e facciamo un divebomb con la leva per allentare le corde e quindi aprire la fessura tra bloccacorde e tastiera, nella quale (fessura) infileremo lo spessore (nelle foto i dadi sono stati tolti, non facciamoci caso, noi teniamoli montati e chiusi, e svitiamo le viti di fissaggio dal retro). ovviamente nel caso avessimo un bloccacorde con viti di fissaggio da sopra, rimuoviamo i dadi, rimuoviamo le viti di fissaggio e richiudiamo i dadi.


3
se abbiamo le viti di fissaggio dal retro, allungando il braccio facciamo un bel pull-up con la leva mantenendola tirata, e con l'altra mano stringiamo le viti di fissaggio del bloccacorde. il pull-up serve a premere il bloccacorde contro la tastiera. nel caso di viti di fissaggio da sopra, facciamo un pull-up con la leva per riportare il bloccacorde attaccato alla tastiera, rilasciamo la leva, rimuoviamo i dadi, avvitiamo le viti di fissaggio, accordiamo e richiudiamo i dadi. una volta fissato il bloccacorde e chiusi i dadi, proviamo la leva. se ancora sussistono problemi di tenuta di accordatura del ponte, e se abbiamo già verificato ed eventualmente corretto tutti gli altri fattori che li causano (corde stirate, lame del ponte, stabilità dei perni del ponte, molle ecc), allora probabilmente lo spessore che abbiamo usato non è abbastanza spesso. ricontrolliamo con la luce o col pitch delle corde alla paletta, ed eventualmente ripetiamo l'operazione usando uno spessore maggiore. io consiglio caldamente di armarci di pazienza, perché è un'operazione che si fa una volta sola, e che, se tutti gli altri fattori precedentemente menzionati non intervengono, garantisce una performance con la leva degna di Steve Vai.






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