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setup avanzato su ponte Floyd Rose e Licensed vari
ponte Original Floyd Rose
valido anche per:
Floyd Rose II
Schaller Floyd
Gotoh GE1996
Ibanez Edge
Ibanez LoPro Edge
Ibanez EdgePro
Ibanez EdgePro-II
Ibanez Edge-III
Floyd Rose by Kahler
Kahler Spyder
Kahler Killer
Kahler Steeler
Ibanez TRS-101
Ibanez Lo-TRS II
Ibanez Single Locking
Takeuchi licensed
Ping licensed
ecc...
• affilatura lame
• dislivello tra i
perni
• assetto barretta
abbassa-corde
• arcuare le sellette
• check capotasto
e bloccacorde
a volte anche un buon settaggio non basta per garantire una
performance "bellica" a un Floyd Rose, soprattutto se la chitarra
è usata e datata. il Floyd Rose è realizzato in acciaio, ma nonostante
questo, a volte necessita di una "aggiustatina".
in particolare le lame del Floyd Rose hanno bisogno una limatina di tanto in
tanto. le lame del Floyd Rose sono quei due segmenti affilati che premono contro
i due perni di rotazione del ponte. dopo qualche anno di usura, quelle lame
hanno bisogno di essere riaffilate per poter garantire al ponte un perfetto
ritorno al "pitch", un'ottima stabilità di accordatura e una
maggiore fluidità di azione.
in giallo, le lame del Floyd Rose
in giallo: punto di contatto tra lama e perno
se il nostro Floyd Rose (soprattutto se Licensed) non mantiene l'accordatura anche dopo aver seguito passo-passo le indicazioni dei paragrafi precedenti, probabilmente le sue lame necessitano di una "manicure". vediamo come:
attrezzi
- limetta da modellismo in metallo con faccia curva
- lente d'ingrandimento
prendiamo il ponte e con la lente d'ingrandimento diamo un'occhiata allo stato delle lame. con molta probabilità vi si presenterà una lama col bordo squadrato, come raffigurato qui:
quel bordo squadrato è una delle cause principali della cattiva tenuta di accordatura del nostro ponte. se poi aggiungiamo anche la tacca che quasi sicuramente si è formata nel punto di incontro col perno, allora capiremo che la lama va affilata subito. quindi prendiamo il ponte, giriamolo "a pancia in sù" e con la limetta iniziamo ad affilare con delicatezza quello che sarebbe il bordo inferiore delle lame (inferiore a ponte non capovolto), fin quando il filo di queste raggiunge uno spessore abbastanza fine, non come se dovesse tagliare ma leggermente arrotondato, comunque non più fine di 1/4 di mm.
chiaramente si parla di tolleranze quasi impercettibili ad occhio nudo, se abbiamo una lente di ingrandimento sarà tutto più facile e preciso. limiamo cercando di variare l'angolazione della limetta, ruotando in un'escursione che copre da circa 60° a 30°.
facciamo attenzione al tipo di lama che limiamo: se è curva, useremo il lato curvo della lima (possibilmente usiamo la punta della lima, che ha un raggio minore), se invece è dritta, useremo il lato dritto. (nei sistemi Floyd Rose originale, Floyd by Schaller e Floyd Rose II entrambe le lame sono curve, mentre in tutti gli altri licensed una lama è curva e l'altra è dritta).
attrezzi
- cacciavite a croce grande
- spessore rigido (inferiore 1.5mm)
a volte, invece, anche se molto raramente, la causa della scarsa tenuta di accordatura o del mancato ritorno a zero del pitch, può semplicemente essere la eccessiva inclinazione del ponte in senso trasversale, ovvero, troppo alto sui bassi o troppo basso sugli alti. lo schema qui sotto chiarisce meglio questo gioco di parole:
se questa inclinazione è data dal corretto setup, o perlomeno dal corretto settaggio dell'action è, e se tutti i trucchetti per la tenuta di accordatura finora provati non sono andati a buon fine, allora si può provare, ma solo come ultima spiaggia, a compensare l'obliquità tra piastra del ponte e manico. questa obliquità fa sì che le lame non basculino in modo perpendicolare all'asse del solco del perno, come invece dovrebbe essere. questa mancata perpendicolarità rende difficile per la lama tornare al punto zero una volta rilasciata la leva. ripeto, non è automatica la cosa, diciamo che contribuisce alla causa. ovvero, se il ponte è troppo alto sui bassi, compensiamo alzando il manico dalla parte degli alti infilando uno spessore tra manico e zoccolo di giunzione. in questo modo, una volta rimontato manico e ponte, ci troveremo con le corde praticamente a contatto coi tasti sul lato degli alti. quindi dovremo alzare anche l'action del ponte da quel lato:
chiaramente lo schema qui sorpra esagera le proporzioni per fare capire meglio. in realtà sarebbe meglio che lo spessore (in rosso nello schema) non superasse 1mm circa: basta poco per notare il cambiamento. come spessore si può usare qualsiasi materiale che sia un minimo rigido, cartoncino, plastica, metallo. in un primo momento questo metodo suona leggermente drastico, ma in realtà non compromette niente e non ha effetti collaterali. il purista potrà dire che mancherà il totale contatto tra manico e zoccolo, con conseguente diminuzione di sustain e tono. certo, un minimo di verità cè, ma sfido chiunque a notare la differenza a occhi chiusi. inoltre, se non abbiamo modo di farci costruire uno spessore integrale a cuneo, questo può essere un rimedio efficace per il comune mortale. ma vediamo come procedere passo per passo:
1
prepariamo uno spessore di cartoncino, plastica, foglio di ottone o qualsiasi
altra cosa (possibilmente rigida), spesso quanto basta (non più spesso
di 1mm) e largo 20/25mm, non di più.
2
infiliamo lo spessore sotto la coda come quando facciamo il cambio-corde, e
scordiamo completamente le corde, senza toglierle.
3
poniamo la chitarra in piedi e svitiamo le quattro viti di giunzione manico-corpo.
con una mano teniamo stretto il manico sullo zoccolo.
4
una volta svitate le viti, apriamo la giunzione manico-corpo senza staccarli
del tutto, quanto basta per infilare lo spessore precedentemente preparato.
5
ora infiliamo lo spessore dalla parte in cui vogliamo che il ponte si alzi:
6
connettiamo il manico col corpo e riavvitiamo le quattro viti di giunzione.
accordiamo e controlliamo se il ponte, guardandolo da dietro, ha raggiunto un
angolo sufficientemente parallelo al top. non deve necessariamente essere ultra-preciso,
l'importante è sgrossare un po' il dislivello tra i due perni,
così da aiutarli nel loro compito.
a eccezione dei ponti Ibanez della famiglia Edge, i ponti tipo Floyd Rose, anche i più economici, hanno le sellette con altezze differenziate per seguire la bombatura della tastiera. controlliamo se l'arco delle corde è corretto, soprattutto se la chitarra è stata acquistata usata. spesso qualcuno mette le mani al ponte e non lo rimonta correttamente. se l'arco delle corde non è corretto, ci troveremo con alcune corde troppo alte, e alte troppo basse, rendendo la chitarra insuonabile:
in questo caso smontiamo le sellette e rimontiamole seguendo i riferimenti incisi
sotto di esse: quasi sempre sono linette incise che indicano le diverse altezze:
una le sellette esterne (più basse), due le mediane (altezza media) e
tre le interne (più alte). a volte è il contrario, ma basta appoggiare
le sellette su una superficie piatta e controllare a occhio l'altezza dei solchi
di ognuna. è il solco in cui si appoggia la corda la quota a cui dobbiamo
fare riferimento. dovremo ritrovarci come nello schema sotto:
assetto barretta abbassa-corde
attrezzi
- chiave a brugola da 3mm
- cacciavite a croce medio-piccolo
- accordatore
la barretta abbassa-corde è un elemento spesso sottovalutato dai più, anche perché spesso non viene capita la sua funzione, e viene visto come una complicazione in più in fase di incordatura. questa barretta serve a tenere le corde completamente sdraiate e aderenti alla base del capotasto blocca-corde. se la corda non è completamente sdraiata e aderente alla intera superficie del bloccacorde, quando andremo a chiudere il dado, questo la andrà a premere verso il basso, alterandone la tensione e, di conseguenza, l'accordatura. per far sì che la barretta tenga le corde ben aderenti alla base del bloccacorde, deve essere settata il più in basso possibile:
quindi, più la barretta è bassa e rasente la paletta (cioè
più le corde aderiscono alla base del capotasto) e meno l'accordatura
verrà alterata quando chiuderemo i dadi. il fine è quello
di evitare il più possibile di agire sui Fine-Tuners. per abbassare la
barretta abbassa-corde apriamo i dadi, e mentre con una mano abbassiamo
la leva in divebomb totale, con l'altra avvitiamo le due viti che fermano la
barretta abbassacorde fin quando le corde quasi toccano la cover del truss-rod
(se c'è). attenzione, il cacciavite brama dalla voglia di scapparci di
mano per andare ad arare la paletta! il divebomb servirà per allentare
le corde quel tanto da non faticare troppo ad avvitare le viti. ri-accordiamo,
chiudiamo i dadi: ora l'accordatura non dovrebbe essere variata da prima
a dopo la chiusura dei dadi.
a questo punto l'accordatura non deve assolutamente cambiare dopo aver chiuso i dadi. è chiaro che qui non si parla di pochissime frazioni di tono, che sarebbe quasi fisiologico. se invecel'accordatura ancora cambia notevolmente, allora il problema inizia a farsi "serio". in questo caso controlliamo che le due viti di fissaggio del bloccacorde siano ben strette. le viti di fissaggio possono essere poste sopra il capotasto oppure sotto il manico, a seconda del tipo:
se anche questo non basta, molto probabilmente la colpa è dei dadi:
molto spesso questi "ruotano" di qualche frazione di grado mentre
li stringiamo, anche se a occhio non si vede. questa rotazione fa sì
che il dado si trascini con sè la corda alterandone l'accordatura:
per ovviare a questo problema, io uso un trucchetto molto semplice: infilo una
chiave a brugola o un cacciavite piatto della misura giusta nella spazio tra
due dadi (uno dei quali è quello che andrò a stringere),
poi stringo il dado. il cacciavite farà da bastone tra le ruote
e impedirà al dado di ruotare mentre lo si chiude, e quindi di
alterare l'accordatura:
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